La surrenectomia è l’intervento chirurgico di rimozione di uno o di entrambi i surreni.
Si rende necessaria in tutti i casi di tumore maligno o benigno che interessano queste ghiandole: spesso la funzione non viene alterata dalla neoplasia, per cui si parla di incidentalomi, in quanto vengono identificati incidentalmente con accertamenti ed esami radiologici eseguiti per altri motivi.
Le neoformazioni surrenaliche possono però anche produrre ormoni surrenalici in eccesso e la surrenectomia si rende necessaria per ripristinare il normale assetto ormonale.
La surrenectomia
La surrenectomia viene presa in considerazione quando la neoformazione surrenalica:
- supera i 4 cm;
- vi è secrezione ormonale in eccesso.
Nella maggior parte dei casi si tratta di un incidentaloma, ovvero masse tumorali diagnosticate a seguito di altri esami non relativi a disfunzioni surrenali, generalmente benigni, in cui non si verifica un’ipersecrezione ormonale.
Nei casi di tumore secernente in base all’ormone che viene prodotto in eccesso si identificano varie patologie:
- il feocromocitoma, che produce catecolamine;
- l’aldosteronoma o morbo di Conn, che produce aldosterone;
- malattia di Cushing, con un’aumentata produzione di cortisolo.
Le condizioni sopra citate sono di natura benigna; si parla, invece, di carcinoma corticosurrenalico quando, partendo dalla corticale, il tumore presenta caratteristiche maligne, con maggior possibilità di recidive locali e metastasi a distanza.
In questo caso si può verificare un’ipersecrezione ormonale, spesso di ormoni sessuali.
Tra i tumori maligni della ghiandola surrenalica, seppur raro, deve essere menzionato il feocromocitoma maligno.
L’intervento chirurgico di asportazione è, dunque, indicato per ogni tumore del surrene:
- di grandi dimensioni;
- ipersercenti.
Per quanto riguarda i tumori secernenti, soprattutto il feocromocitoma, sarà necessaria una preparazione farmacologica da intraprendere prima dell’intervento.
Preparazione alla surrenectomia
Nei casi in cui la lesione da asportare sia un feocromocitoma, si procede con una terapia con alfa-bloccanti da 7 a 10 giorni prima dell’operazione, per evitare:
- crisi ipertensive intraoperatorie;
- complicanze aritmiche;
- ipotensione post-operatoria.
È necessaria la profilassi antibiotica e antitrombotica prima dell’intervento.
Surrenectomia: tecniche chirurgiche
L’intervento di surrenectomia prevede diverse tecniche chirurgiche, che vengono prese in considerazione in base a:
- le caratteristiche del paziente;
- la morfologia e la localizzazione della lesione da trattare;
- l’esperienza del chirurgo.
La tendenza chirurgica odierna è direzionata verso approcci mini-invasivi, che consentono un recupero post-operatorio più rapido e indolore: la chirurgia open (“a cielo aperto”) è riservata alle neoformazioni di notevoli dimensioni e al carcinoma corticosurrenalico localmente invasivo.
Nello specifico, l’intervento prevede:
- l’accesso alle logge surrenaliche:
- laparoscopico;
- “a cielo aperto”;
- la legatura della vena surrenalica;
- la rimozione di uno o entrambi i surreni, in quest’ultima circostanza si parla di surrenectomia bilaterale.
Surrenectomia laparoscopica
La surrenectomia laparoscopica mini-invasiva è eseguita anche per lesioni di 12 cm.
Vengono effettuate delle piccole incisioni per l’accesso del laparoscopio e degli strumenti chirurgici, evitando manovre invasive: l’intervento, in questo modo, può essere seguito con l’ausilio di telecamera e strumenti laparoscopici.
In base alla via di accesso, si distingue in:
- surrenectomia retroperitoneoscopica, per via posteriore;
- surrenectomia transperitoneale anteriore o laterale;
- surrenectomia robotica.
Queste procedure presentano vantaggi e svantaggi, per cui è molto importante una valutazione preoperatoria accurata.
A prescindere dalla via di accesso, la tecnica laparoscopica mini-invasiva permette:
- l’ospedalizzazione più breve;
- la rialimentazione precoce;
- una ripresa dell’attività fisica in tempo ridotti.
Il post-operatorio, inoltre, è più rapido e meno doloroso rispetto alla surrenectomia laparotomica.
Surrenectomia per via posteriore
La surrenectomia per via posteriore, infatti, permette di evitare il riposizionamento del paziente in caso di asportazione di entrambi i surreni migliorando i tempi operatori, non si accede alla cavità peritoneale, ma può essere effettuata per lesioni fino ai 6 cm di diametro.
Surrenectomia transperitoneale
L’accesso transperitoneale, invece, permette il trattamento delle lesioni fino ai 12 cm di diametro e si accede in cavità peritoneale.
Surrenectomia robotica
La surrenectomia, inoltre, può essere effettuato con l’ausilio di un robot, la surrenectomia robotica, consentendo il trattamento dei casi chirurgicamente più complessi.
Surrenectomia laparotomica
Come già accennato, la surrenectomia laparotomica (chirurgia “open”) è indicata nei casi di:
- carcinoma corticosurrenalico localmente invasivo;
- lesioni benigne superiori ai 12 cm di diametro.
Si procede con un accesso a livello della parete anteriore dell’addome di dimensioni maggiori, per cui:
- i tempi di recupero risultano essere più lunghi;
- il dolore post-operatorio è maggiore;
- la ripresa dell’attività fisica e dell’alimentazione regolare richiede più tempo.
Ad ogni modo, questo tipo di trattamento permette, in caso di lesioni sospette, l’esplorazione della regione ipocondriaca.
Possibili complicanze
Per quanto sia una chirurgia sicura, questa, come ogni intervento, non è scevra da possibili complicanze.
Tra queste vanno annoverate:
- emorragie durante e dopo l’intervento;
- lesioni agli organi vicini (colon, fegato, milza e pancreas);
- laparocele (ernia che si sviluppa sulla cicatrice chirurgica);
- infezione della ferita chirurgica;
- complicanze mediche (tromboembolie polmonari, polmoniti).
Ad ogni modo, questi eventi risultano essere rari, ma vanno comunque tenuti in considerazione.
Il post-operatorio
I tempi di recupero della surrenectomia variano in base alla tecnica: l’utilizzo del laparoscopio permette una ripresa della quotidianità più rapida, compresa generalmente tra le 2 e le 4 settimane.
La surrenectomia laparotomica, invece, richiede almeno un mese per il recupero ottimale, per via della maggior invasività.
Terapie ormonali
Nei casi di tumore ipersecernente, è richiesta una terapia ormonale sostitutiva:
- a vita, nel caso di surrenectomia bilaterale;
- solo nel post-operatorio in caso di surrenectomia monolaterale per tumore con secrezione aumentata di cortisolo, in quanto la ghiandola iperfunzionante inibisce l’altra.
La mancata produzione o la momentanea assenza di funzione degli ormoni surrenalici prende il nome di morbo di Addison, che va necessariamente trattato vista l’importanza che ricopre il surrene nel nostro organismo.