In questo articolo andremo proprio ad approfondire i sintomi di una disfunzione surrenale, cercando di fare chiarezza sulle condizioni che non devono essere sottovalutate, illustrando in primo luogo cosa sono i surreni e che funzioni ricoprono.
I surreni, nonostante le piccole dimensioni, svolgono un ruolo molto importante nell’equilibrio del nostro organismo.
Producono diversi ormoni che, tra le altre funzioni, permettono la regolazione dei livelli di glucosio nel sangue e l’attivazione della cosiddetta “reazione attacco o fuga”.
Patologie differenti possono influire sulla loro produzione:
- aumentandola;
- dimunendola,
e palesandosi con sintomi differenti in base alla condizione che porta alla loro disfunzione.
I surreni
I surreni sono 2 piccole ghiandole, di circa 6 mm di diametro, posizionate nella parte superiore dei reni.
Sono composti da due parti, adibite alla secrezione di diversi ormoni:
- la midollare, più interna, che secerne adrenalina e noradrenalina;
- la corticale, più esterna, suddivisa a sua volta in:
- zona glomerulare, che produce l’aldosterone;
- zona fascicolata, che produce cortisolo e corticosterone;
- zona reticolare, responsabile della produzione degli androgeni.
Le funzioni dei surreni
Gli ormoni secreti dai surreni, dunque, regolano numerose funzioni dell’organismo.
In particolare:
- adrenalina e noradrenalina controllano le funzioni vitali e le risposte agli stimoli esterni stressanti e le emozioni, ovvero la reazione “attacco o fuga”;
- l’aldosterone regola la pressione arteriosa e il riassorbimento di sodio da parte dei reni;
- cortisolo e corticosterone rendono possibile la sintesi del glucosio;
- gli androgeni regolano il desiderio sessuale, la crescita dei peli e le secrezioni sebacee.
Le cause di una disfunzione surrenale
Le condizioni che possono causare una disfunzione surrenale possono essere diverse.
L’anomalia è in genere legata all’aumentata o diminuita produzione di uno o più degli ormoni sopra elencati, conseguenza diretta di:
- anomalie genetiche;
- tumori ipersecernenti;
- infezioni;
- assunzione prolungata di particolari categorie di farmaci;
- problemi all’ipofisi.
Nello specifico, le condizioni che possono alterare la produzione ormonale da parte dei surreni sono:
- il morbo di Addison;
- l’iperplasia surrenale congenita;
- la sindrome di Cushing;
- tumori di varia natura ai danni delle suddette ghiandole.
I sintomi di una di una disfunzione surrenale
Considerando le diverse funzioni svolte dalle ghiandole surrenali, ogni disfunzione surrenale genera sintomi differenti, in base all’ormone coinvolto.
Morbo di Addison
Il morbo di Addison vede una produzione insufficiente di cortisolo, data da una crescita incompleta dei surreni o dalla compromissione o distruzione degli stessi a seguito di una patologia.
Può essere conseguenza della rimozione dei surreni per la cura della sindrome di Cushing.
I sintomi comuni del morbo di Addison sono:
- perdita di peso;
- pressione bassa;
- debolezza;
- bassi livelli di zucchero nel sangue: ipoglicemia;
- iperpigmentazione cutanea;
- disturbi dell’umore;
- vertigini.
Il morbo di Addison non trattato può portare a una crisi surrenalica, grave emergenza medica che deve essere trattata immediatamente.
Si presenta con:
- forte dolore alle gambe;
- perdita di coscienza;
- ipercalcemia;
- febbre;
- convulsioni.
Iperplasia surrenale congenita
L’iperplasia surrenale congenita è un difetto genetico degli enzimi che sintetizzano cortisolo e/o aldosterone, per cui la loro produzione risulta insufficiente e la sintesi viene deviata agli ormoni androgeni.
Le forme gravi sono particolarmente evidenti alla nascita nelle pazienti di sesso femminile, in quanto mostrano genitali esterni ambigui, come il clitoride ingrossato e la fusione delle grandi labbra.
Le forme lievi nelle donne si palesano successivamente con:
- irsutismo: crescita di peli in zone normalmente sono assenti;
- oligomenorrea: ciclo mestruale più lungo che si presenta con più di 4 giorni di ritardo;
- acne.
I pazienti di sesso maschile mostrano, invece, una crescita accelerata e pubertà precoce.
Sindrome di Cushing
La sindrome di Cushing è conseguenza di elevati livelli di cortisolo nel sangue.
È caratterizzata da una serie di segni e sintomi peculiari, tra cui si annoverano:
- facies lunare: viso arrotondato e rosso;
- gibbo di bufalo: accumulo di adipe intorno al collo;
- aumento improvviso del peso corporeo;
- striature simili a smagliature, ma violacee;
- ipertensione;
- tolleranza diminuita al glucosio;
- disturbi dell’umore;
- atrofia muscolare e cute atrofica.
Tumori delle ghiandole surrenali
I tumori surrenali che causano sintomi sono generalmente secernenti; i tumori non secernenti, infatti, spesso sono asintomatici o presentano sintomi aspecifici, non correlati a patologie oncologiche.
In base all’ormone che secernono in modo eccessivo, i tumori del surrene possono dunque mostrare sintomi diversi.
Un aumento della produzione di catecolamine, generalmente causato dal feocromocitoma, si manifesta con:
- ipertensione parossistica;
- sudorazione eccessiva e vampate di calore;
- tachicardia;
- mal di testa frequenti.
L’aldosterone aumentato, invece, si presenta con:
- livelli di potassio bassi nel sangue;
- alti livelli di sodio;
- abbassamento dei livelli di renina nel sangue;
- ipertensione.
Infine, l’aumento di cortisolo si manifesta con il quadro sintomatologico della sindrome di Cushing.
Le cure di una disfunzione surrenale
Il trattamento di una disfunzione delle ghiandole surrenali è differente in base ai livelli aumentati o diminuiti di ormoni da parte dei surreni.
Bassi livelli nel sangue vengono generalmente compensati con sostitutivi dell’ormone interessato e tenuti sotto controllo costantemente; diverso è il caso in cui la produzione risulta aumentata.
L’ipersecrezione ormonale, infatti, viene generalmente risolta con l’intervento chirurgico di surrenectomia, la rimozione di uno o entrambi i surreni, e del tumore, se presente.
La surrenectomia può essere eseguita nella maggior parte dei casi con tecnica mini-invasiva:
- in laparoscopia;
- con tecnica robotica.
La rimozione bilaterale richiede terapia ormonale sostitutiva a vita, in modo da mantenere costanti i livelli nel sangue.